La cargo-bike del Collettivo di Fabbrica: la cargo-bike con la lotta attorno.

Prenota ora la tua cargo-bike a marchio Collettivo di Fabbrica GKN: fa bene all’ambiente, fa bene alla lotta. Puoi avere i nostri prototipi con una donazione liberale: tu hai una cargo-bike, sostieni la lotta, ci dai un feedback sul suo funzionamento e porti a giro un “volantino” a favore della lotta scritto con la saldatrice. O puoi preordinare il tipo di cargo-bike che abbiamo prototipato. La reindustrializzazione di una fabbrica non è solo un fatto tecnico. È anche un problema tecnico.

Ma oggi la reindustrializzazione di Gkn è un fatto sociale, sindacale, politico. E’ un esempio che questo sistema non si può permettere. Per questo questa cargobike si fa strada solo con rapporto di forza diversi e fa strada a rapporti di forza diversi. Dimostrazione fisica, materiale che “si può”.

Senza un cambiamento dei rapporti di forza, del modello sociale, difficilmente il nostro piano – pur economicamente valido – vedrà la luce. Qualsiasi sia la caratteristica tecnica delle nostre cargo-bike, esse saranno le “cargo-bike con la lotta attorno”. Perché nate e progettate sotto controllo operaio, perché necessitano di rapporti di forza diversi per farsi strada e aprono la strada a rapporti di forza diversi. Strumento della nostra lotta e della lotta per una mobilità pubblica, sostenibile.

È uscito il primo catalogo delle cargo-bike realizzate sotto controllo operaio. Sono i prototipi sui quali si sta costruendo un pezzo della reindustrializzazione dal basso dell’ex GKN e si possono avere tramite una donazione alla Società Operaia di Mutuo Soccorso Insorgiamo. Il mercato delle bici da carico è in espansione. Vengono utilizzate principalmente per il trasporto delle merci in città, dove sono più ecologiche, economiche e anche più veloci dei furgoni. Ma si possono usare anche con cestini per trasportare i bambini, oppure applicando alla propria bici un carretto per il trasporto della spesa.

Insomma, le cargo-bike sono un pezzo di futuro, non solo per la riconversione di una fabbrica dell’automotive, ma anche per una nuova mobilità urbana e in generale per la transizione ecologica.

Ma la cargo-bike del Collettivo di Fabbrica ha ancora qualcosa in più. Rappresenta la scommessa di una mobilitazione che in più di due anni ha resistito allo scempio industriale e alla speculazione immobiliare, che ha stretto legami sempre più forti con i movimenti ambientalisti internazionali, che si è posta come obiettivo non solo il ritorno sul territorio di quei 500 posti di lavoro, ma anche il fatto che questi dovessero servire a qualcosa di utile, bello e verde, come una cargo-bike con la lotta attorno.